Le sportive di oggi affondano tutte le loro radici nelle sportive giapponesi che, fra la fine degli anni 70 e la prima metà degli anni 80, segnarono la nascita di quel campionato americano le cui eredi corrono tutt'ora nel Mondiale Superbike. Strapotenti (per l'epoca) e senza carenatura o quasi, tennero a battesimo piloti come Wes Cooley, Kenny Roberts, Kevin Schwantz, Freddie Spencer, Mike Baldwin, Eddie Lawson, Wayne Rainey, Dave Aldana. Molti di questi sono poi diventati famosi anche da noi, nel Motomondiale. Qualcuno di loro ha anche reso famoso il marchio Arai.
Per celebrare lo stile di quegli anni, le moto di allora e quelle che oggi lo ricordano, Arai ha pensato il nuovo Concept-X. Un casco che unisce un look retrò, semplice per gli standard attuali, con la tecnologia produttiva e protettiva Arai, che viene verificata costantemente attraverso test interni dagli standard ben più esigenti rispetto a quelli delle omologazioni attualmente in vigore.
La calotta, resistente, leggera e dalla forma liscia e arrotondata per evitare impuntamenti nelle scivolate anche se la sagoma è leggermente diversa da quella R75 che contraddistingue le proposte più sportive e contemporanee nel look è realizzata in PB e-cLc e rinforzata ulteriormente con quella Peripheral Belt (brevettata Arai) che permette al casco di deviare l’energia di un impatto (glance off) senza impuntarsi su eventuali ostacoli.
Il sistema visiera VAS-VC, a dispetto del look anch'esso... nostalgico, è pensato per aumentare la superficie protettiva della calotta mantenendone la resistenza anche nelle zone in cui i test dell'omologazione non colpiscono il casco. È una variante di quel sistema VAS introdotto con l'RX-7V qualche anno fa, che attraverso un movimento di roto-traslazione fa si che la zona frontale del casco mantenga superfici e profili incompatibili con una semplice rotazione.
Il sistema di ventilazione è un'altra delle caratteristiche del Concept-X, che per mantenere la purezza di linee tipica dello stile di quegli anni fa ricorso a uno schema semplice ma sufficientemente efficace per un casco naturalmente non pensato per l'uso estremo. La presa d'aria sul mento lavora in collaborazione con le brow vents ricavate sulla visiera (e non sulla calotta, che può quindi rimanere più rigida e robusta) generando un flusso d'aria nel circuito interno che viene poi velocizzato ed estratto dai venturi ricavati nella zona laterale e posteriore.
Presentato lo scorso EICMA, e arrivato sul mercato nella primavera successiva, Concept-X è disponibile nelle versioni in tinta unita (fra cui il rosso, aggiuntosi successivamente) a 599 euro, mentre le tre versioni design (di cui due con il logo storico "HA" sul frontale) costano 699 euro.
RX-7V RACING
Arai RX-7V Racing è il casco racing omologato FIM FRHPHE-01 della Casa di Ohmiya. La versione utilizzata dai piloti ufficiali di MotoGP e Superbike dell'RX-7, rispetto al quale presenta alcuni piccoli accorgimenti per renderlo ancora più efficace nell'uso estremo in pista.
Gran parte della sostanza tecnica - la base, per capirci - rimane quella dell'RX-7V introdotto ormai cinque anni fa da Arai. Calotta a sagoma R75 in PB-SNC2, calotta interna monopezzo a densità differenziata, doppia omologazione ECE-SNELL, sistema visiera VAS, interni completamente staccabili e personalizzabili.
L'aerodinamica e la ventilazione è stata evoluta e ottimiazata, con l'arrivo di uno spoiler kit omologato FIM che fluidifica il passaggio dell’aria tra la parte posteriore del casco e la gobba sulla tuta, massimizzando l’aerodinamica in rettilineo. E poi il nuovo sistema di ventilazione, pensato per il nuovo airwing fisso, sviluppato dai piloti Arai nei Mondiali MotoGP e SBK migliorando l’efficienza del sistema all’aumentare della velocità.
Il nuovo RX-7V Racing è disponibile nelle versioni monocolore (a 959 euro) e nelle grafiche American Eagle o replica Tatsuki Suzuki, Takumi Takahashi, Ryuichi Kiyonari, Takaaki Nakagami, che vedete qui sotto, a 1.139 euro. Le nuove colorazioni replica saranno disponibili anche sull'Arai RX-7V standard.
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