Pietro Meda. Numeri ed emozioni
Al presidente di EICMA il compito, ormai “tradizionale”, di “chiudere” e di tracciare il bilancio dell’Evento. La soddisfazione, i segnali entusiasmanti durante la preparazione, l’impegno ad andare avanti in continua progressione
Pietro Meda è il Presidente di EICMA. Del “Salone” delle meraviglie con non tutti si aspettavano così in forma. Eppure, già a priori, durante i lunghi mesi della preparazione, i segnali erano confortanti, prima, entusiasmanti, poi. La progressione felice avrebbe toccato un momento magico quando, “carte” alla mano, un dato era spuntato inequivocabile: al “Salone” quest’anno ci son tutti, ma proprio tutti. Quelli che non c’erano perché mai stati, soprattutto quelli che sono tornati. Il cerchio si chiudeva, con piena felicità di tutti.
Pietro Meda si sofferma un attimo per ripercorrere i grandi momenti dell’ultimo periodo. Si comincia con quelli terribili. Una difficilissima situazione di partenza, poi la pandemia e l’edizione annullata. Mai, tuttavia, la “tentazione” di mollare. E quindi il coraggio, la serietà dei piani, l’impegno straordinario e inflessibile, la ripresa e, finalmente, i segnali e il conforto di EICMA di oggi: una meraviglia!
Fermarsi? No, non sarebbe neanche corretto. Intanto c’è l’impegno, poi il “prezzo del successo” da pagare traducendolo in benefici per gli appassionati, per i visitatori, poi lo sguardo al futuro, quello vicino per andare più lontani. Da EICMA e Misano, per esempio, un successo bis della stessa “task force”, e altre idee, sempre benvenute, sempre al tavolo della conviviale discussione.