Marco Aurelio Fontana: un mito della bicicletta “convertito” alla moto
Tre Olimpiadi, bronzi e ori mondiali, e finalmente “MAF” realizza il sogno di correre in Moto fino a Dakar
Marco Aurelio Fontana, è un mito. Come una rockstar, come un calciatore brasiliano o argentino. Il suo mito Marco Aurelio Fontana, per praticità d’ora in avanti indicato come “Super MAF”, l’ha creato con una serie di imprese in bici che hanno del sovrumano, e naturalmente con una dote contagiosa di simpatia che scatena l’affetto.
Tre Olimpiadi. Quella di Londra del 2012 impressa a fuoco nella memoria. Lo raccontiamo di nuovo per i corti di memoria e gli sbadati. Nel gruppo di testa con l’autorità di un Campione del Mondo, all’ultimo giro pronto a sbranare gli avversari, Marco Aurelio perde la sella della sua cavalcatura. È un momento di sgomento. Per lui e per i milioni di qua dagli schermi televisivi di tutto il mondo che saltano in piedi. Proprio come il campione irriducibile, che si alza in piedi sui pedali e va a conquistare la medaglia di bronzo. Marco Aurelio Fontana passa direttamente dal podio alla leggenda.
“MAF” ha un sogno, che non può realizzare quando l’impegno del Pro gli succhia tutto il tempo e buona parte delle energie: correre in moto. Nella fase successiva della sua vita, accanto alla bicicletta, ma rilassato, entra la moto. Un divertimento, un po’ di grinta ed è la 6 Giorni Internazionale, l’Olimpiade dell’Enduro. E finalmente il sogno che si realizza dopo almeno dieci anni dalla dichiarazione d’intenti: Marco Aurelio Fontana sarà al via dell’Africa Eco Race. Obiettivo Dakar!