Le Storie di Nico - Mario Lega, l’operaio della SIP che divenne Campione del Mondo
Nel 1977 il romagnolo fu iridato in sella alla Morbidelli 250; poi, chiusa la carriera, tornò a installare i telefoni. In questa intervista ricorda la sua impresa e ci parla dei piloti più amati della sua epoca: soprattutto di Saarinen e Pasolini: era in gara con loro a Monza il 20 maggio 1973
Era alla SIP, poi diventata Telecom: tra le ferie, i permessi e un paio di aspettative, Mario (classe ’49) riuscì a correre e a lavorare contemporaneamente, fino alla pensione. Iniziò quel 1977 con una Yamaha e con quella prese i primi punti in Venezuela, poi Paolo Pileri si infortunò e lui fu chiamato a sostituirlo in Morbidelli per quattro gare. Ma andò in testa al mondiale, a quel punto come si poteva lasciarlo a casa?
Vinse un solo GP, ad Abbazia, ma fu più costante di Villa, Uncini, Katayama, Ballington e compagnia. Fu una stagione molto equilibrata.
Un racconto avvincente: Mario riproduce gesti e suoni, ci riporta in pista tra i guardrail sulle moto a due tempi. Ci fa rivivere quel 20 maggio a Monza, quando uscì indenne dal disastro al curvone che ricostruisce nei dettagli; racconta un Saarinen pilota straordinario e un Pasolini caldo e appassionato.
Poi Cecotto, Buscherini, Read, Ballington, Grant, Herron e Ekerold… E figure mitiche come Andrea Ippolito e la sua Venemotos. Un tuffo negli anni Settanta con uno dei protagonisti.