Girare il mondo in moto, con una gamba di scorta. La storia di Daniele Infante
Vi raccontiamo la storia di un appassionato motociclista e viaggiatore, che ha affrontato il viaggio dei sogni in Mongolia con la sua V-Strom e una protesi legata alle borse da moto. È stato un viaggio tutt’altro che semplice, ma sì, è valsa la pena
I viaggi pazzi e le esperienze in moto affascinano tutti. Per molti il viaggio in moto per eccellenza è Capo Nord, per altri il coast to coast americano e poi c’è Daniele Infante, un ingegnere motoviaggiatore, che da sempre ha il pallino della Mongolia.
Facciamo un passo indietro però. Daniele è sempre stato un motociclista, inizialmente da sportive, poi da manubrio alto, ma in seguito a un incidente in moto, dopo anni di sofferenze, ha subito l’amputazione della gamba destra, poco sopra al ginocchio. Il trauma è stato forte, ma la voglia di rimettersi in sella e la sua innata curiosità hanno avuto la meglio.
Guidare “semplicemente” la moto non bastava a Daniele, da qui nasce il desiderio di mettersi - ancora una volta - in gioco nel viaggio più lungo e tosto della sua vita: la Mongolia. Nasce quindi Leg in Bag, l’avventura di Daniele Infante, che ci viene raccontata in parte in questo episodio del Motofestival. Dai momenti difficili, alle grandi soddisfazioni fino al suo modo di concepire la moto.