Quando un motociclista appassionato e praticante è costretto a scendere dalla moto, sicuro che gli girano le scatole. Ma non è questo il caso, perché Giovanni Copioli è sceso di moto per salire in sella alla Federazione che riunisce tutti i motociclisti. Stessa passione, nuova passione, un’altra missione, ben complessa.

Una missione che richiede concentrazione costante. Ed ecco che, anche quando credi di riuscire a far quattro chiacchiere come al bar, il Presidente è sempre a fuoco sugli argomenti del suo compito, che è quello di promuovere le attività partorendo idee, progettando, realizzando. Si parla di strade e risponde di sicurezza, si accenna all’industria, e Copioli si concentra sull’obiettivo di vedersi attivare un triangolo magico Federazione-Industria-Istituzioni che consenta ai motociclisti tutti di vedere la propria passione correre spedita verso sempre nuovi obiettivi di oggettivo progresso.

Per la sicurezza nella strade c’è bisogno di educazione stradale, della guida, del comportamento sociale più adatto alla logica convivenza. È un lavoro lungo, impegnativo, che richiede una montagna di risorse. Ma si procede, contando prima o poi (magari prima), sull’accelerazione dei risultati.Sono obiettivi a lunga gittata che si congiungono all’impegno quotidiano degli avanzamenti di progetto e della risoluzione dei problemi di ogni giorno, rendendo complicata, ma allo stesso tempo molto stimolante, quell’attività che da tempo non è più solo rappresentativa.

Certo, rappresentare 110.000 tesserati è un motivo di orgoglio. Ma è altrettanto certo che se questi fossero, due-tre volte tanto, ma anche una volta e mezzo, quel “rapporto numerico” sposterebbe di molto l’influenza dei Motociclisti sul lato istituzionale della… quadratura perfetta del triangolo di un mondo (Motociclistico) migliore. Intanto c’è un obiettivo vicino. La realizzazione della “Casa dei Motociclisti italiani”, una sede elle Federazione Motociclistica Italiana che non sia solo uffici e sale riunioni, ma il luogo di tutti i 110.000 (e più)!