Fabrizio Azzalin, il DNA dell'enduro
Fabrizio Azzalin, il DNA dell'enduro
Oggi si è capaci di dire che in una caffettiera c’è tutto il DNA di una supercar. O viceversa, senza pudore. È un modo di esagerare tipico dei nostri tempi, tra l’altro spesso barando e confondendo ricordi nebulosi e intenzioni. Bene, se si vuole parlare davvero di DNA vi faccio un esempio: Roberto Azzalin padre e Fabrizio Azzalin figlio.
Roberto è legato all’eccellenza di una leggenda imperitura: la Parigi-Dakar dell’epopea, della gloria delle strabilianti avventure originali: Le CaGiVa, Hubert Auriol Alessandro “Ciro” De Petri, Cyril Neveu, Edi Orioli, tanto per farvi venire, come a me, la pelle d’oca. Roberto aveva inventato quella serie di “belve” con il motore Ducati (che allora gravitava nell’orbita di Schiranna), dando voce ad una delle storie più belle di quella Avventura.
Nel frattempo lì intorno, in quell’atmosfera senza dubbio esaltante, girottolava, ficcava il naso Fabrizio, bambino, poi adolescente, poi mai adulto ma significativamente grande e caratteriale. Doveva essere un vero impiastro, così un giorno padre e figlio si sono seduti sui bidoni dell’olio e hanno deciso. Sarebbe nata CH Racing nel 1993, ma allora era il 1990 e Fabrizio era lanciato sul pianeta Enduro (probabilmente anche con una certa pedata nel sedere). Non a “girottolare”, ma a dirigere la Squadra. Fabrizio era un ragazzino! Carattere, estro, arte, tuttavia iol giovane Azazalin se l’è cavata da subito, ha fatto valere, e riconoscere, il DNA e oggi, a capo del Team Sherco (Marca di cui rappresenta anche l’entità commerciale), conta ben 30 Titoli di Campione del Mondo. È storia e attualità. Infatti l’ultimo è di quest’anno: Hamish MacDonald Campione del Mondo Enduro3. Sentiamo cosa ha da dire a sua “discolpa” questo amico a cui teniamo molto!