Enrico Tomasin: "Cairoli aveva una fame che oggi manca, Pichon il pilota del cuore"
Enrico Tomasin: "Cairoli aveva una fame che oggi manca, Pichon il pilota del cuore"
Enrico Tomasin è uno dei preparatori più rispettati del motocross mondiale. La sua storia parte dagli anni '90: "Non avevo soldi per moto performanti, ho imparato ad arrangiarmi". Dopo gli studi da motorista navale, arriva in Superbike Ducati, poi 8 anni in HRC con Martin Racing.
Il primo incontro con Tony Cairoli? "2001, era uno scricciolo con la bandana, 14 anni. Aveva una cosa che oggi manca: la fame di arrivare. Quella ti trascina a spingere anche senza benzina". Lo ritrova nel 2009: "Era già un pilota formato, con capacità di ragionamento diverse".
L'avventura americana con Chad Reed nel 2011: "Finimmo secondi col team privato Tuto Motorsport. Un giorno arrivò al test senza stivali dopo 3 ore di viaggio. Era meticolosissimo su tutto, dal serraggio viti all'elettronica".
Il progetto che lo appassiona oggi? La Tomasin Racing 500 2T a iniezione: "Lanciata nel 2023, lunedì dopo il debutto avevamo 20 ordini. Oggi siamo a 250 moto vendute, senza modificare telaio o parti originali Honda".
Il pilota del cuore resta Michel Pichon: "2004, 17 pole consecutive. A Teutschenthal si ruppe la clavicola, il giorno dopo lo mettemmo in due sulla moto: partì in testa entrambe le manche".