Edi Orioli. Il Numero 1. Assoluto
4 Dakar vinte con tre marche diverse di Moto è solo il risultato matematico formidabile di una carriera stellare. Ma ci sono altri motivi per ritenere il fuoriclasse un fenomeno a parte
Edi Orioli potresti starlo ad ascoltare per ore, per giorni, per settimane. Fosse professore a scuola
(magari di Dakar) non ci sarebbe uno solo assente e nessuno a dormicchiare in fondo alla classe.
Perché Edi è stato un fenomeno assoluto, e un’intelligenza particolarmente fantasiosa e efficace
proprio in quella guerra che è sempre stata la DAKAR. Lo scoprì e lo avviò al Rally-Raid un meccanico
e manager toscano, Massimo Ormeni, un intuito che ci aveva visto super giusto.
Solo a tratti si evidenzia nella carriera di Orioli la “manetta”, quel modo di competere di forza che
troppo spesso condiziona l’atleta, molto più spesso le sue vittorie sono venute dall’astuzia, dalle
qualità dell’intelligenza perfettamente adattate alla circostanza. Per questo ogni volta che ha vinto, 4
dal 1989 al 1996 con Honda, CaGiVa (2 volte) e Yamaha, per gli sconfitti si è trattato di una vera e
propria, autentica disfatta. A lui si sono dovuti inchinare tutti i più forti, Stephane Peterhansel
compreso.
Ogni vittoria, ogni tappa delle sue Dakar è una storia, una sorpresa, l’accordo vincente di un
interprete ineguagliabile. Dai raccontaci ancora, siano tutti nipotini che pendiamo dalle tue labbra. E
perché l’Uomo Giusto della Dakar non ha mai voluto rimanere nell’ambiente? Perché non
trasmettere quella dote che non invecchia ma e che si chiama esperienza? Dai Edi, racconta…