Domenico Moretti, Telaio d’Artista: “PC, CAD, Algoritmi, Formule: è tutto qui dentro!” - L'INTERVISTA
Una volta si saldavano i tubi piagandoli sulle proprie idee, sull’esperienza. Poi sono arrivate le macchine, i computer, simulatori. Ma non tutti sono d’accordo. Non tutti sono disposti a buttare la propria sensibilità alle ortiche…
Domenico Moretti è uno che il mio amico Onix definisce così: è il Numero 1. E Onix ci capisce. Più di me. Siccome sono scettico per natura, un giorno mi ha dato appuntamento da qualche parte e mi ha portato alla Grotta del Mago. È un posto fuori Livorno, una bella vista, il vento dal mare.
In officina, che è adiacente all’abitazione, Domenico Moretti ci aspetta. Onix fa le presentazioni, ma non in modo convenzionale. Mi fa fare il giro dell’atelier e mi indica quella moto, l’altra, il telaio nudo sulle ruote, il motore appena incastonato su un altro telaio, la serie delle pit bike, una Guzzi che mi leva il fato, una Harley che mi mette dei dubbi, una serie di Yamaha… senza alluminio.
Poi, con un largo giro dell’indice, punta su una panoramica di macchine, soprattutto, presse, torni, saldatrici, dime. Infine dice: “Questo è Domenico Moretti, il Numero 1” Per inciso, Onix ha commissionato due telai per due BMW Parigi-Dakar replica.
Infine Moretti parla, e ci racconta il punto di vista di un telaista d’altri tempi. La sua storia, la sua attualità. Non ha segreti, perché quel che fa la differenza lui lo sente, e noi non possiamo capirlo. Ci racconta di telai e di Piloti, e di una Fabbrica che gli ha chiesto un telaio per una moto che poi lo avrà in alluminio scatolato. E allora? Sentire come stanno le cose…