L'India e il mercato delle due ruote: uno sguardo sul presente e sul futuro
Marchi e moto indiane stanno invadendo il mercato europeo e occidentale: cerchiamo di capire meglio l'India con un'intervista a Lorenzo di Muro, analista geopolitico e consigliere di redazione della rivista Limes
Ristretti nella nostra comfort zone occidentale, forse non siamo totalmente consapevoli di quanto i nostri mercati nazionali siano marginali dal punto di vista puramente numerico.
L'India è indiscutibilmente uno dei due più grandi player globali e oggi i prodotti indiani in ambito motociclistico hanno invaso il mercato europeo e americano, e non si contano le collaborazioni (se non le acquisizioni di aziende o di diritti di sfruttamento dei nomi) con le Case europee. TVS con BMW e Norton, Bajaj con KTM, Vincent-HRD e Triumph, Mahindra con Peugeot, Jawa e BSA e la stessa Royal Enfield, oggi protagonista a pieno titolo del mercato europeo, alla fine degli anni '50 è diventata indiana al 100%, Hero (secondo produttore motociclistico mondiale) ha una partnership con Harley-Davidson.
Il loro mercato interno è gigantesco, ma da alcuni anni i produttori indiani hanno iniziato a esportare le loro moto in Occidente, se non a progettarle con respiro globale: molto più di un'operazione di mero marketing da rivendersi all'interno.
Che cosa sta succedendo? Che cosa ci manca per capire un fenomeno che vede sempre più India nel nostro mercato? Chi sono gli indiani? Come si rapportano con il mondo occidentale? Che cosa accadrà nel nostro universo motociclistico? Cerchiamo di capirlo parlandone con l'analista geopolitico Lorenzo di Muro, specialista – tra gli altri – su Paesi come India e Cina e consigliere redazionale di Limes.