Jonathan Rea: “Ho dato tutto”
L'INTERVISTA
Razgatlioglu è grintoso, ma non scorretto. Pensavo Dorna intervenisse per limitare la Yamaha
come aveva fatto con Ducati e Kawasaki. La MotoGP? Non saprò mai cosa avrei potuto fare
L'intervista a Jonathan Rea
Sorridente e sereno, il sei volte campione del mondo si è sottoposto di buon grado alle nostre
domande, senza però mai cadere nelle nostre provocazioni. Jonny ha confermato la sua stima nei
confronti di Razgatlioglu, senza dubbio il suo avversario più ostico degli ultimi sette anni, deciso e
grintoso, ma non scorretto.
Rea non cerca alibi, ma ammette che si sarebbe aspettato che Dorna
intervenisse per limitare la Yamaha R1, così come in precedenza era stato fatto per la Ducati V4 e
per la sua Kawasaki. Quella che si sta per concludere è stata una stagione davvero difficile, anche
a causa delle sue numerose cadute.
Lui che nei sei anni precedenti aveva collezionato solo sette
caselle vuote in classifica, quest’anno è caduto quattro volte a causa dei limiti della sua Ninja, ma
soprattutto perché lui non ci sta mai a perdere, anche a costo di andare oltre quanto gli permette la
sua moto. I giri non concessi alla ZX-10RR? Jonny non cerca scuse, ma ammette che quella
utilizzata nella pausa invernale (con 500 giri motore in più) era una Kawasaki senza dubbio più
competitiva che forse gli avrebbe permesso un campionato differente.
E’ il pilota più vincente nella
storia della Superbike, ed i suoi sei titoli mondiali consecutivi lo collocano tra i campionissimi nella
storia del motociclismo. Una carriera fantastica, velata solo da una leggera ombra: cosa avrebbe
potuto fare in MotoGP?