Givi, azienda orgogliosamente bresciana, ha percorso con i suoi prodotti innovativi, quasi 50 anni della storia del motociclismo. Un esempio sicuramente rappresentativo è Maxia, il bauletto con sistema Monokey dal grande litraggio, top di gamma.
La sua storia ha avuto inizio nel 1991 quando nelle concessionarie si trovavano le Honda CBR900 e Africa Twin, Ducati 916, Moto Guzzi V11. Diventò il prodotto di riferimento e si distingueva dalla concorrenza anche per il suo coperchio colorato. Poi a distanza di 8 anni, nel 1999, arrivò il Maxia2 E52, che nella storia di Givi rappresenta il modello più venduto di sempre tanto che ancora oggi sopravvive nel listino Kappa con il nome di K53.
Il Maxia2 è il primo bauletto di casa Givi a essere prodotto con lo stampo a iniezione con gas. Nel 2009 viene presentato Maxia3 E55 che stupisce per una serie di primati. È infatti il primo a utilizzare i catadiottri, ad avere forme automotive, le luci di posizione e l’apertura attivabile con il telecomando. Maxia3 spopolava negli anni della Ducati Monster 1200, BMW K1300GT, Piaggio MP3 e Triumph Street Triple.
Arriva il 2014 e il mercato moto dà il benvenuto a Maxia 4 V56 che si distingue per le sue forme super taglienti, l’apertura attivabile con l’App Givi e un telaio più strutturato. Quest’anno, infine, al già ricco catalogo Givi si è aggiunto il Maxia 5 V58 che è totalmente nuovo. Nasce grazie a una nuova filosofia produttiva, a nuove tecniche costruttive, differenti soluzioni tecniche e una maggior attenzione verso l’ambiente. In questi anni di storia Maxia, tante cose sono cambiate anche nel mercato moto. Basti pensare che siamo passati dalla Ducati 916 all’invasione dell’elettrico.
Anche in Givi la tecnica e la progettazione sono mutate profondamente ma non il desiderio di rendere più capienti le nostre moto e sempre più belli e funzionali degli accessori così apparentemente semplici. Solo apparentemente…