Ducati Streetfighter V2
Da supersportiva a hypernaked
Sembra facile: si toglie la carenatura, si mette un manubrio largo, e voilà, ecco servita la hypernaked. Non è così semplice. Ce lo spiega Alessandro Valia
Lo facevano i tedeschi fin dalla fine degli anni 80: compravano le sportive giapponesi, le spogliavano della carenatura, montavano un manubrio largo, e quando capitava magari adeguavano un po’ la sospensione posteriore per compensare il cambio di posizione di guida. Le streetfighter sono nate un po’ così, quasi per caso.
Ma se il risultato dinamico dev’essere all’altezza delle aspettative, al giorno d’oggi ovviamente la faccenda non è così semplice. Il processo di sviluppo e test è anzi molto complicato, perché il cambio di destinazione d’uso del modello impone tante modifiche, piccole e grandi, alla sostanza della moto donatrice, tutte da verificare e sviluppare. Ecco perché abbiamo voluto approfondire l’argomento con Alessandro Valia, collaudatore ufficiale Ducati, che ha definito il passaggio di… svestizione della Panigale V2 per trasformarla in Streetfighter V2.