31 Motociclette che sono la storia “meccanica” della Dakar. A cura di EICMA; Alessandro Re e David Castera. Tuttavia Moto inanimate se non associate agli uomini che con quelle “macchine” hanno scritto pagine indimenticabili della Regina delle Maratone del Deserto. Ce n’è una che fa accapponare la pelle. È la Yamaha XT500 con la quale Thierry Sabine si perse nel Deserto durante la Abidjan-Nizza del 1977. La Corsa era un precursore, Thierry Sabine l’inventore della Parigi-Dakar, la maratona dell’Africa che avrebbe cambiato per sempre la storia dell’Avventura e del Motorsport.

Ma quasi tutte le Moto esposte fanno vibrare ricordi e una passione lacerante di storie e di personaggi incredibili. Che sia la Moto di Hubert Auriol o quella di Fabrizio Meoni non fa una grande differenza, oggi: la differenza l’hanno fatta allora, le Moto e i Piloti. Oggi il primato e il pregio di EICMA è quello di averle portate a Milano, tutte insieme, quelle più note e altre che altrimenti non si possono vedere, gelosamente custodite in collezioni private e esclusive.

A dire il vero c’è un crimine contro l’umanità in questa mostra, il giorno dell’inaugurazione, uno solo. Non aver portato sulla scena gli “Autori” di quelle storie. Edi Orioli, Franco Picco, altri che sapete anche voi. È vero, è la Storia delle Moto, ma è quando Alessandro "Ciro" De Petri ha cominciato a parlare che la CaGiVa lì accanto è tornata in vita e ha mandato a fondo scala la passione dei presenti. Da parte di David Castera, un bell’inedito per l’occasione, i numeri di gara dei Motociclisti che saranno al via nell’edizione 2026 della Dakar Arabia Saudita. E questa è la notizia nella notizia, il resto è a disposizione di quel pubblico che sa di non poter perdere un’occasione del genere.