David Alonso, il fenomeno della Moto3 ci spiega come si vince all'ultimo giro
Conosciamo meglio il giovane campione del mondo, con due bandiere nel cuore (si sente più colombiano o spagnolo)?. Il classe 2006 sta riscrivendo i record della categoria minore con uno stile unico
Nel panorama del motociclismo mondiale brilla una nuova stella, un talento precoce che sta già riscrivendo i record della Moto3. David Alonso, fresco campione del mondo della categoria entry-level del Motomondiale, ha conquistato il titolo in una stagione straordinaria, impreziosita da ben 13 vittorie, molte delle quali caratterizzate da un marchio di fabbrica inconfondibile: il sorpasso decisivo all'ultimo giro.
René Pierotti e Giulia De Ieso lo hanno intervistato a Eicma, nello stand di Airoh.
Nato nel 2006 con un DNA a metà tra Colombia e Spagna - madre colombiana e padre spagnolo - Alonso rappresenta perfettamente questa duplice identità culturale: "Non posso dire se mi sento più colombiano o più spagnolo, è 50 e 50", confessa il giovane pilota, che ha scelto di correre sotto la bandiera colombiana, rendendo omaggio alle origini materne.
La sua stagione 2024 ha superato ogni aspettativa, lui stesso ammette che l'obiettivo iniziale era più modesto: "Volevamo essere lì davanti a giocarci il mondiale, ma non ci aspettavamo tutto questo".
Tra le sue 13 vittorie, alcune hanno un posto speciale nel suo cuore: "La prima in Giappone, dove ho vinto il mondiale, e quella in Qatar, la mia prima vittoria in solitaria. Era importante per me dimostrare di poter vincere anche staccandomi dal gruppo".
Il suo stile di guida, caratterizzato dalla capacità di gestire alla perfezione i finali di gara, non è casuale: "È qualcosa su cui abbiamo sempre lavorato con il team - spiega Alonso -. Non importa se stai lottando per il primo posto o per il quindicesimo, devi sempre pensare a come vincere nel tuo gruppo, studiando la migliore strategia per gli ultimi giri".
Le sue imprese non sono passate inosservate ai grandi del motociclismo. Marc Marquez ha ammesso di aver pianto di gioia per la sua vittoria in Giappone, mentre Pecco Bagnaia gli ha inviato messaggi di congratulazioni. "È una grande emozione ricevere questi riconoscimenti dai piloti che ho sempre guardato in TV", confessa il giovane campione.
Ora lo attende la sfida della Moto2, categoria che ha riservato destini diversi ai precedenti campioni Moto3: Pedro Acosta si è adattato subito, mentre Izan Guevara ha faticato maggiormente. Alonso affronta questa nuova avventura con maturità: "Non sarà facile, nelle prime gare potrei anche non essere nei primi 20. L'importante è lavorare step by step, capire la moto e non avere fretta di essere subito davanti".