Danilo è uno dei pochissimi piloti con i quali non mi preparo prima di un’intervista, perché parlare con lui è come incontrare un amico al bar, con la tua stessa passione: la moto. Non serve prepararsi le domande, basta iniziare a parlare di corse e di passione e il resto viene da sé.

Questa volta abbiamo incominciato facendo un bilancio della sua stagione, che lui sperava tanto di concludere al terzo posto, ma purtroppo, a causa dell’infortunio e della conseguente operazione alla mano destra, non ha potuto raggiungere. Petrucci è ansioso di salire sulla sua nuova BMW, soprattutto per mettersi ancora una volta in discussione, per vedere cosa potrà fare su una moto ufficiale, una delle più competitive del campionato.

“I grandi campioni sono quelli che hanno resistito nel tempo, e hanno saputo adattarsi a nuove moto e a nuovi avversari” ed è quello che proverà a fare anche lui sulla moto della casa tedesca, E’ stato per molti anni un pilota Ducati, ma per lui non c’erano possibilità future, mentre in BMW farà parte di un progetto che non è detto non possa svilupparsi in futuro anche in altre competizioni. Fuoristrada incluso. Si perché nonostante il grave incidente dello scorso anno il ternano è tornato a divertirsi con la moto da cross, perché lui ama le moto in tutte le sue diverse espressioni. 

Come vede il 2026? Non crede che per Bulega sarà una passeggiata anche perché, a parte lui stesso, ha molta stima e considerazione per piloti come Bautista, Lecuona e Oliveira che definisce: “bruttissimi clienti”. E a proposito di stima quella per Jonathan Rea è davvero grande. Un pilota che Danilo definisce grintoso e con una fame di vittorie quasi inconcepibile per uno che ha vinto sei titoli mondiali ed ha stabilito tanti record in questo campionato.

Per finire Petrucci ci parla di Razgatlioglu e del suo passaggio in MotoGP. “Toprak faticherà il primo anno, ma in seguito potrà vincere. Assieme a Bulega è uno dei talenti più cristallini che io abbia mai incontrato”.