Casey Stoner a 360 gradi: la malattia, il rapporto con Rossi e molto altro
“Valentino ha cambiato idea su di me”, il pilota australiano si racconta in questa lunga intervista aprendosi anche sulla sindrome da stanchezza cronica. E poi Marquez, Simoncelli, La MotoGP di oggi
Casey Stoner conferma di essere un grande appassionato di motorsport e, allo stesso tempo una persona riservata. Abbiamo potuto fare una lunga intervista con l'australiano: è stata l’occasione per ripercorrere la sua carriera ma anche per trattare alcuni aspetti dell’attualità.
Ecco cosa è venuto fuori.
“La popolarità non sempre mi ha fatto sentire a mio agio”
“Non correvo per la fama o per le statistiche o per i soldi, ho una passione per la bellezza delle gare, e per me non è strano essere riservato e allo stesso tempo voler correre”
“Se avessi continuato dopo i 27 anni? Avrei potuto vincere più campionati, avere più fama, ma il piacere di correre non era più lo stesso. È stata una grande decisione ma non ho rimpianti”
Sulla sua malattia, la sindrome da stanchezza cronica: “Non è facile spiegarla a chi non ce l’ha. Non è qualcosa di fisico, non è un osso rotto… con la fatica cronica non hai controllo, del tuo corpo, dei tuoi pensieri. Sei sempre stanchissimo”.
Abbiamo poi chiesto al fuoriclasse di ipotizzare come sarebbe andata la sfida con Marc Marquez: “Non puoi battere qualcuno nel suo gioco…”
Ancora su Marquez e il suo stile di guida: “Usa le sessioni per capire il limite per poi fare meglio la gara. Il problema è che quando sei giovane il corpo reagisce ma quando invecchi ci vuole più tempo a recuperare. Io ho cercato sempre di essere più veloce di anno in anno, rischiando meno”.
Poi Stoner ha ripercorso il suo rapporto, difficile, con Valentino Rossi, specie nel periodo del passaggio di Rossi in Ducati.
L’australiano ha parlato anche delle differenze tra Case europee e giapponesi e ha ricordato Marco Simoncelli.