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ACETO, la leggenda del Palio di Siena

Andrea De Gortes "Aceto" racconta la sua leggenda: il fantino diventato più famoso dell'evento stesso. Carriera dal 1964 al 1996, amico di Pavarotti e Maradona. "Il Palio? Tutti comprati, nessuno venduto. I soldi non contano, vince chi è più bravo"

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Andrea Degortes, detto Aceto, ha vinto 14 Palii di Siena in una carriera durata dal 1964 al 1996. Ma i numeri raccontano solo una parte della storia: "Uno come me nasce ogni 1000 anni", ha detto senza filtri. E forse ha ragione.

È nato in Sardegna, figlio di un padre pastore che "mi picchiava tutti i giorni. Una volta mi ha messo la corda al collo, mi voleva ammazzare". Aceto non ha mai fatto la prima elementare. A 14 anni è andato a Roma con tutta la famiglia. Lì ha iniziato a lavorare nelle scuderie di Capannelle. A 21 anni ha corso il suo primo Palio, chiedendo un milione di lire quando agli altri davano "20 lire". "Ho detto: io voglio un milione o non monto". Ha perso quel Palio. Quando è sceso da cavallo, la folla lo ha aggredito. "Mi hanno dato le mani nel volto, sono scappato, mi sono buttato in un negozio. Ho detto: forse è il primo e l'ultimo Palio che faccio". Non è stato così. Ha smesso solo a 53 anni, dopo aver battuto un record che resisteva dal 1900.

Il suo segreto? "La mia forza era a terra. Ammazzavo i fantini prima di montare a cavallo". Si attaccava alle colonne prima della corsa e sfidava tutti: "Se c'avete coraggio...". Il carattere faceva la differenza quanto i riflessi: "Nel Palio vince chi sbaglia meno. La gara dura un minuto e 12 secondi".

Ha rivoluzionato il mestiere del fantino, trasformandolo in una professione. Si allenava 3-4 ore al giorno, aveva i maghi al posto dei fisioterapisti, guadagnava centinaia di milioni. "Nell'85 ho pagato mezzo miliardo di lire di multa". Le cifre hanno fatto scandalo in un mondo dove prima "gli davano 20 lire".

Sul sistema del Palio è stato brutalmente onesto: "I fantini sono tutti comprati e nessuno è venduto. I soldi a Siena non c'entrano niente, il 70% sono buttati via". Ha sempre preso i soldi che gli offrivano, ma ha sempre tirato a vincere: "Sapevo che vincere mi conveniva". È stato fantino dell'Oca per 21 anni, poi il tradimento più clamoroso: è passato alla Torre, la rivale storica: "La prima notizia del telegiornale era che Aceto era andato a correre nella Torre".

Nell'ultimo Palio ha rischiato il linciaggio. È diventato più famoso del Palio stesso. I titoli dei giornali dicevano "Aceto vince", non "vince il Palio di Siena". È stato invitato in tutte le trasmissioni tv, ha cenato con Pavarotti, ha conosciuto Maradona: "In tutte le manifestazioni andavo, dalla Carrà, da Pippo Baudo. Due cazzate gli dicevo". Ora ha più di 80 anni.

Non rimpiange nulla. "Non sento nessuna mancanza del Palio. Sto bene adesso, non prima". Dorme tranquillo, cosa che non faceva da fantino: "La notte dormivi poco, è normale quando rischi". È convinto che resterà nella leggenda. "Gli americani ancora chiedono: ma Aceto corre 'sto Palio? Aceto è il simbolo del Palio di Siena. E questa è la verità". 
 

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Moto.it Quotidiano di informazione motociclistica Reg. Trib. di Milano Num. 680 del 26.11.2003 © 1997-2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

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